Solidarietà con la Grecia, ma l'Italia è nostalgica
Il 14 febbraio wcorso si è svolta a Roma la manifestazione organizzata dalla sinistra italiana in sostegno del nuovo governo greco guidato da Alexis Tsipras. Pochi i partecipanti, ma il sentime prevalente è stata la nostalgia di anni passati.
È partito alle ore 15 il corteo che da Piazza Indipendenza, passando per via Merulana e via Labicana, è giunto in breve tempo alla Piazza del Colosseo, luogo fulcro della manifestazione in favore dell'appena eletto governo greco che vede alla guida la sinistra di Tsipras, che in campagna elettorale si è contradistinta per la sua cqratteristica anti-germanica e contro ingerenze della Troika e del governo tedesco nella politica economica della Grecia.
Le ragioni della manifestazione, che ha avuto connotazioni positive più che di protesta contro forme di governo politiche italiane o europee, sono ben esplicate dal loro manifesto:" La vittoria di Syriza è la vittoria della resistenza del movimento operaio e dei movimenti sociali greci, degli scioperi generali e delle mobilitazioni contro le brutali politiche di austerità, frutto degli accordi tra la classe dirigente greca e la Troika (BCE, Ue, Fmi)". Accogliendo l'idea secondo cui l'esempio dell'azione del governo greco debba essere contagiosa per il bene sia dell'Italia che di tutti i paesi dell'Europa mediterranea, quelli maggiormente colpiti e sofferenti per le politiche di austerità imposte dagli stati dell'Unione Europea con l'approvazione dello stesso governo nostrano, la manifestazione ha focalizzato l'attenzione sull'atteggiamento di Tsipras e del suo ministro delle Finanze, Varoufakis, da subito ostile alle politiche repressive imposte in primo luogo dalla Germania, alla Grecia ma anche a Italia e Spagna.
Con le parole "massacro sociale che investe l'Europa" il manifesto della Sinistra Anticapista, organizzatrice della manifestazione, ha definito la politica europea degli ultimi anni.
Sono state contestate in primo luogo le azioni della BCE guidata da Mario Draghi, la quale avrebbe preso una decisione "di una brutalità inaudita", ossia quella di non accettare più titoli pubblici greci a partire dall'11 febbraio 2015 come riscatto per le iniezioni di liquidità accordate più volte alle banche greche.
Secondo gli organizzatori della mobilitazione, si tratta di un tentativo di bloccare la volontà del governo greco di sottrarsi alle politiche economiche repressive che hanno causato in Grecia, un drastico abbassamento del tenore di vita dei suoi 11 milioni di abitanti.
Le iniziative anti-austerity da parte del governo di Tsipras non possono tuttavia essere vittoriose se non con l'appoggio e i sostegno da parte di un unico movimento dei lavoratori europei, che rifiuti il ricatto del debito pubblico per abbassare salari e bloccare la ripresa economica degli Stati dell'Unione.
La manifestazione ha visto tuttavia un numero piuttosto ristretto di partecipanti, che è risultato ancor più ristretto se confrontato con la quantità di forz dell'ordine schierate nella piazza del Colosseo per scongiurare i disordini. molte le bandiere del veccio partito comunista e di Rifondazione Comunista. Bassa inoltre la partecipazione dei giovani. A parte un piccolo gruppo alla testa del corteo che raggiunta la piazza, si è staccato dal resto dei manifestanti per proseguire sui via dei Fori Imperiali, la maggioranza de partecipanti sono stati uomini e donne delle generazioni anni Sessanta e Cinquanta. Pelopiù nostalgici della vecchia sinistra radicale italiana, non tutti hanno trovato coerente la partecipazione sul palco, dell'esponente del PD Stefano Fassina, dwl momento che il partito guidato da Renzi ha ben presto mostrato vicinanza alla politica tedesca più che a sostegno di quella greca, come invece Tsipras avrebbe sperato.
La manifestazione si è conclusa in anticipo rispetto agli orari prefissati,resta da vedere se le analoghe manifestazioni in linea con la linea politica tenuta da Syriza nei confronti dell'Europa, annunciate in Spagna per i prossimi mesi, troveranno maggiore partecipazione popolare rispetto a quello dato dall'Italia.